Rieti per l’Ucraina: i primi tre automezzi carichi di coperte, indumenti, alimenti e farmaci raccolti da lunedì alla Mensa di Santa Chiara sono partiti nel primo pomeriggio da via San Francesco, destinazione Siret, zona franca al confine tra Romania e Ucraina dove il carico sarà consegnato ai volontari ucraini che lo trasferiranno in uno dei centri di accoglienza allestito nella città di Cernivci. Un applauso dei tanti volontari accorsi per smistare e caricare gli aiuti e la preghiera silenziosa di molti ha salutato la partenza dei mezzi, il Gran Volume e il Ducato guidati da Gabriele e Roberto Casanica e un terzo furgone guidato da Ennio Barbante e Pier Lorenzo Orlandi, con i quali viaggerà anche il fotografo reatino Riccardo Fabi. Li aspetta un viaggio di 1.970 km (e altrettanti al ritorno) nell’Europa toccata da guerre vecchie e nuove: l’arrivo è previsto non prima di domani sera.
Oltre 150 i quintali di beni raccolti da lunedì a oggi dalla Mensa, a riprova dello straordinario slancio solidale di semplici cittadini, Comuni, scuole, aziende, cooperative, farmacie, conventi e parrocchie. Commoventi i disegni dei bambini recapitati stamattina dalla scuola dell’Infanzia “Fassini” di Rieti, della scuola primaria di Villa Reatina e della “Majorana” di Vazia ma si sono mobilitate anche le scuole di Castel Sant’Angelo e Canetra, di Piani di Poggio Fidoni, di Poggio Nativo e di Rocca Sinibalda. Hanno partecipato alla raccolta il liceo Scientifico “Jucci” e l’Istituto “Elena Principessa di Napoli”, l’ITE “Luigi di Savoia” e l’Alberghiero “Costaggini” di Rieti. Non è mancata la vicinanza fattiva della Prefettura di Rieti. La Fondazione Varrone ha contribuito all’acquisto di sacchi a pelo. La Takeda ha assicurato beni alimentari e presidi sanitari. Toyota Center e Guidami.rent hanno messo a disposizione i furgoni. Le cooperative Il Volo e Clarissa hanno donato beni alimentari e per l’igiene personale. Le farmacie della città e diverse farmacie del montepiano hanno contribuito direttamente e indirettamente alla donazione dei farmaci. Aiuti sono stati raccolti sul territorio e affidati alla Mensa grazie alla collaborazione dei Comuni di Borgo Velino, Cantalice, Colli sul Velino, Greccio, Nerola, Poggio Bustone, Poggio Nativo, Rivodutri, Rocca Sinibalda e Toffia e della parrocchia di Quattro Strade. Aiuti sono arrivati anche da Roma, tramite i frati del Collegio Internazionale Sant’Antonio Antonianum, e sempre tramite i frati, da Amatrice, Fonte Colombo e Leonessa.
La raccolta proseguirà fino alle 22 di stasera e poi verrà sospesa in attesa di nuove valutazioni. Nelle sale riaperte del Monastero di Santa Chiara ci sono infatti beni in abbondanza per un secondo carico che partirà nei prossimi giorni. Continua dunque il lavoro di decine di volontari – molti dei quali giovanissimi – che si sono ritrovati a Santa Chiara grazie a un passaparola spontaneo e collettivo. Diverse le giovani ucraine che hanno aiutato a preparare gli scatoloni, traducendo le etichette. Per il carico dei furgoni hanno dato una mano anche richiedenti asilo afghani e pakistani, accolti dalla cooperativa L’Albero 2.
“Davvero da soli non avremmo potuto far nulla – dice la coordinatrice della Mensa Stefania Marinetti – perciò abbiamo una sola parola per tutti e per ciascuno: grazie. Siete stati così tanti e così generosi che temo di aver dimenticato qualcuno e me ne scuso. Seguiamo l’evolvere della situazione per continuare a renderci utili”.