La Mensa di Santa Chiara ha reperito abitazioni sfitte nelle quali ospitare le famiglie afgane in fuga e creato un’equipe di volontari che garantirà loro l’assistenza quotidiana
Porte aperte anche a Rieti per le famiglie afghane in fuga da Kabul. A chiedere alloggi e assistenza per un primo gruppo di 28 profughi tra quelli destinati all’Italia è stata la Comunità di Sant’Egidio, in prima linea anche in questa grave crisi internazionale. La richiesta di aiuto è stata raccolta dalla Mensa di Santa Chiara, che sin dalla scorsa settimana ha avviato la ricerca di abitazioni sfitte dove ospitare le famiglie e ha creato un’equipe di volontari che garantirà loro l’assistenza quotidiana.
«Parliamo di persone che dall’oggi al domani hanno dovuto lasciare il proprio Paese in circostanze drammatiche», spiega Stefania Marinetti, responsabile della Mensa di Santa Chiara. «In questa fase di prima emergenza, insieme alla Chiesa di Rieti e alla Caritas diocesana e in costante collegamento con la Prefettura di Rieti ospiteremo sette famiglie a Rieti e a Contigliano e le affiancheremo nel percorso di inserimento nella realtà locale. La Mensa farà fronte alle spese di affitto, alle utenze e naturalmente ai pasti ma come sempre confidiamo nella grande generosità della nostra gente. Servono abitazioni in buone condizioni, serve vestiario e tutto l’occorrente per famiglie con figli anche piccoli che devono iniziare una nuova vita. Per la valle reatina sarà il modo per onorare ancora una volta la sua vocazione francescana all’apertura e all’accoglienza».
Foto Ansa/Sir
Fonte dell’articolo: frontierarieti.com